I capitelli romanici
La scultura romanica è strettamente connessa
all’architettura. Tale connessione è di natura sia fisica (dal momento che si
trova essenzialmente nelle parti strutturali quali capitelli e portali), sia
simbolica (in quanto attraverso le immagini che vi sono espresse, si attuava un
forte indottrinamento che trova giustificazione nell’idea di “Biblia pauperum”,
ossia “Bibbia dei poveri”, promossa dai tempi di San Gregorio Magno). Le figure
sono collocate nei punti più visibili ai fedeli e, dunque, in posizioni elevate. Grande è il contributo che le vie di pellegrinaggio hanno dato alla costruzione di edifici dove la ricchezza decorativa si univa alla fantasia. Qui si porteranno alcuni esempi derivati dalla realtà romanica del Sud della Francia, lungo le vie che conducevano a Santiago de Compostella.
Fondamentale è l'esempio dato dall'Abbazia di Cluny. Distrutta ai primi del XIX secolo restano a testimoniare lo splendore alcuni capitelli ora conservati nel locale museo, detto Museo del Magazzino della farina, costruito nella seconda metà del Duecento.
Si assume come esempio della complessità di un singolo capitello, quello che raffigura il Paradiso. Il testo che segue è tratto dal sito http://www.narthex.fr/blogs/abbaye-de-cluny-910-2010/les-sculptures-de-cluny-iii-1ere-partie-les-chapiteaux-du-choeur
Le sixième chapiteau ne
soulève aucun problème d’interprétation avec des représentations des quatre
fleuves du Paradis : le Phison, le Gehon, le Tigre et l’Euphrate avec le
pommier, le figuier, l’amandier et la vigne.
Laissons Raoul Glaber
nous expliquer la symbolique de ces quatre fleuves à travers ce passage de ses Histoires (1,2,3) cité par Georges Duby dans son ouvrage de 1967, L'An Mil : " Ces incontestables
rapports entre les choses nous prêchent Dieu d’une manière à la fois évidente,
belle et silencieuse ; car tandis que, d’un mouvement immuable, telle chose
présente une autre en soi-même, en prêchant le principe premier dont elles
procèdent, toutes demandent de s’y reposer à nouveau. Il faut aussi, à la
lumière de cette réflexion, examiner d’un esprit attentif le fleuve qui sort de
l’Eden à l’Orient et se divise en quatre cours très bien connus : le premier,
le Phison, dont le nom veut dire ouverture de la bouche, signifie la prudence,
laquelle est toujours diffuse et utile dans les meilleurs : car c’est par sa
propre inertie que l’homme a perdu le Paradis, et c’est à l’aide de la prudence
qu’il doit le reconquérir.
Le second, le Géon,
dont le nom signifie ouverture de la terre, signifie la tempérance, nourrice de
la chasteté, qui extirpe les rameaux des vices.
Et le troisième, le
Tigre, dont les rives sont habitées par les Assyriens, c’est-à-dire les dirigeants,
signifie pour sa part la force, qui, après avoir expulsé les vices
prévaricateurs, dirige, avec l’aide de Dieu, les hommes vers les joies du
royaume éternel.
Quant au quatrième,
l’Euphrate, dont le nom veut dire abondance, il désigne évidemment la justice,
qui nourrit et réconforte toute âme qui la désire ardemment. Or, de même que
l’appellation de ces fleuves porte en elle les images des quatre vertus, et en
même temps la figure des quatre Evangiles, de même ces vertus sont contenues en
figure dans les époques de l’histoire de ce monde, qui sont divisées en quatre.
Un altro importante esempio di decorazione romanica francese, è il portale della chiesa di saint-Lazare ad Autun. Fu firmato dallo scultore Gislebertus ("Gislebertus hoc fecit") e presenta una complessa e didascalica raffigurazione del Giudizio finale.
L’immagine di Cristo entro una mandorla assume proporzioni molto maggiori delle altre
figure (è infatti alta ben cm 305). Alla sua destra sono Apostoli, angeli, la
Gerusalemme celeste e la Vergine. Alla sua sinistra invece vi è il giudizio
delle anime, sottoposte alla pesatura da parte di un angelo che tiene una bilancia.
A destra di Cristo è l’Arcangelo Michele che pesa le anime e un piccolo demone.
A sinistra San Pietro accoglie le anime dei beati in Paradiso. Adamo ed Eva
sono identificati tra i beati, insieme a un monaco e pellegrini di ritorno da
Gerusalemme e da Santiago di Compostela, città che sono alluse rispettivamente
dalla Croce e dalla conchiglia. Si tratta inoltre di un
importantissimo esempio della scultura romanica nella Francia del sud databile
al 1130 circa (e quindi pochi anni dopo l’intervento di Wiligelmo nel duomo di
Modena). Reca una iscrizione in latino che, tradotta, recita: «Io solo dispongo
di tutto e corono i meriti/ La pena inflitta da me giudice arresta quelli che
sono dominati dal vizio e così risorgerà chiunque non è vittima di una vita empia
e per lui brillerà senza fine la luce del giorno […] questo terrore atterrisca
coloro che l’errore terreno tien vincolati/ infatti qui l’orrore delle immagini
annuncia che davvero avverrà così».
Altre architetture francesi degne di nota
sono la chiesa di Sante-Madaleine a Vézelay, del 1140 circa.